Ti è capitato di sentir dire da qualche tuo conoscente:” non ho potuto mettere un impianto dentale per mancanza di osso .” ?
Sono molte le cause che possono portare ad una perdita dell’osso mascellare.
In molti casi possiamo ricreare un volume osseo adatto per un impianto di dimensioni sufficienti utilizzando un innesto osseo .
Il materiale che usiamo per ripristinare il volume mancante si divide in due grandi categorie:
Nel primo caso quindi si tratta di materiale prelevato dallo stesso paziente che riceverà l’innesto.
Possiamo prelevare l’osso necessario da una sede più o meno vicina a quella di innesto. Sia all’interno della bocca che al di fuori.
Un esempio classico è l’uso dell’osso che rimuoviamo quando prepariamo il sito per l’impianto. Opportunamente raccolto, possiamo quindi usarlo come materiale d’innesto.
Il materiale eterologo invece consiste in bioriempitivi. Sono soprattutto di origine animale. Talvolta di origine sintetica.
Quelli di origine animale sono quasi sempre bovini, equini o suini.
Il tessuto di origine animale viene trattato per renderlo adatto alla funzione che deve svolgere.
Si tratta quindi di prodotti sicuri perché non evocano una risposta di rigetto del sistema immunitario del ricevente.
Questi materiali sono disponibili in granuli di più dimensioni o in piccoli blocchi di diversi volumi.
Molto spesso usiamo il materiale da innesto osseo insieme a membrane, piccole “copertine” che servono a mantenere fermo il materiale innestato.
Queste possono essere riassorbibili o non riassorbibili.
Nell’ultimo caso richiedono un piccolo intervento chirurgico in più per la loro rimozione.
Le membrane che usiamo di più sono in collagene e riassorbibili. Hanno tempi di degradazione variabili a seconda delle esigenze del caso.
Una categoria distinta di innesto osseo è quella che viene utilizzata per non perdere volume osseo dopo l’estrazione di un dente. Si chiama “preservazione di cresta” .
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